CORDYCEPS SINENSIS | |
Il Cordyceps sinensis conosciuto anche come “ fungo Caterpillar” è uno dei rimedi più considerati in MTC. Il nome Cordyceps deriva dal latino ”cord” pianta e “ ceps” testa. Il Cordyceps cresce ad altezze elevate negli altopiani del Tibet tra i 3000 e 5000 metri ed è molto difficile da coltivare. È un fungo considerato parassita che cresce e si sviluppa su varie specie di insetti in particolare Hepialus armoricanus, che vive sotto terra. Nel tardo autunno le spore fungine infettano l’insetto. Con la fine della primavera e l’inizio dell’estate il Cordyceps fa morire l’insetto e sviluppa il suo corpo fruttifero che crescerà, dalla testa dell’insetto. Il suo enorme valore ha scaturito una “corsa al Cordyceps” che ha portato anche a un’anticipazione dei tempi di raccolta con conseguente aumento del rischio di estinzione di questa specie. Tale anticipazione non permette infatti a questo organismo di produrre e disseminare le spore, essenziali per la sua riproduzione sopravvivenza. Il Cordyceps che vive nel corpo dell’ insetto potrebbe dare un vantaggio dal punto di vista energetico e immunitario all’insetto, come lo dà agli animali e agli uomini che lo mangiano. Secondo la MTC il Cordyceps esercita un effetto riequilibrante del meridiano di polmone e di rene conferendo protezione polmonare e tonificazione renale sia Yin che Yang. La gola è “la porta dei polmoni e la casa causa delle corde vocali”.
Cordyceps e atleti L’utilizzo del Cordyceps porta d un miglioramento dell’utilizzo dell’ossigeno e a un aumento della produzione di ATP e quindi di energia a livello cellulare fino al 55%. Ciò permetterebbe un allungamento dei tempi di performance aerobica. Nello sportivo la sua assunzione permette inoltre di velocizzare i tempi di recupero muscolare e la clearance dell’acido lattico azione anabolica a livello muscolare attribuibile a un aumento del testosterone durante l’attività fisica.
Azione metabolica e fisiologica L’azione di regolarizzazione della glicemia e di aumento della sensibilità periferica all’insulina utili in presenza di sindrome metabolica o diabete di tipo 2. È sicuramente più indicato per il trattamento della sindrome metabolica e del diabete di tipo 2.
Azione sull’asse neuroendocrino e sul sistema genito-urinario Il Cordyceps è in grado di esertciar un’attività antidepressiva attraverso la regolazione dell’asse adrenergico e dopominergico, ma non quello serotoninergico. Capacità di indurre la produzione del deidroepiandrosterone (DHEA), ormone anti-invecchiamento che conferisce un aumentata resistenza allo stress e che aumenta l’energia e la vitalità. Il Cordyceps regola la produzione ormonale sia nel maschio che nella femmina e aumenta la libido. Nel maschio regolarizza la produzione di testosterone, quando è deficitaria, risolvendo in questo modo le disfunzioni erettili da ridotta produzione di questo ormone.
Azione antivirale e antireplicativa Nell’epatite oltre all’azione antivirale, il Cordyceps esercita un azione epatoprotettiva antifibrotica edi recupero della funzione epatica, ma anche un’azione di potenziamento del sistema immunitario. L’azione antivirale è assicurata, anche dalla presenza degli analoghi dei nucleosidi che, quando durante la replicazione virale, vengono incorporati nella catena DNA, interrompono la sintesi del DNA virale. I virus non sono infatti dotate di meccanismi di riparazione del DNA, quindi un blocco replicativo porta a morte del virus. Inoltre risulta particolarmente utile in corso di infezioni da virus a RNA. Attualmente in Oriente il Cordyceps è comunemente usato come supporto nel trattamento dell’epatite B e C cronica. Tanto più grave è la patologia epatica tanto maggiore è il dosaggio descritto nella utilizzazione: da 3 g a 9 g, nelle forme più gravi fino a 30-50g al giorno nel carcinoma epatico. Anche a questi dosaggi non è mai stata riportata tossicità.
Cordyceps e fegato Questo fungo è in grado di inibire la fibrogenesi indotta da sostanze chimiche. Di rallentare l’evoluzione della cirrosi epatica e di migliorare notevolmente la funzionalità epatica.
Azione genoprotettiva e di sostegno alla chemioterapia Il Cordyceps è utilizzato anche per proteggere l’organismo dai danni delle radiazioni e dei composti chimici.
Effetti collaterali e tossicità Raramente per questo fungo sono stati evidenziati effetti collaterali, anche se, in minima percentuale, è stata descritta secchezza delle fauci, nausea o diarrea. I dati pubblicati per quanto riguarda l’utilizzo in gravidanza o allattamento sono esigui, pertanto in questi casi importante prestare particolare attenzione.
Quando usare il Cordyceps e dosaggi iIl Cordyceps è un fungo che può essere utilizzato praticamente da tutti, ed è di notevole aiuto per tutte le persone che si sentono stanche e non riescono a recuperare energia, anche in seguito a malattie lunghe e debilitanti e cronico-degenerative. Il dosaggio in questi casi può variare da 1 a 3 grammi al giorno: fungo intero (1-2 grammi), estratto (1 grammo) o micelio ( 3-6 grammi). È indicato:
Per chi fa attività sportiva oltre i 40 anni è utile associare il Reishi al Cordyceps (1,5 grammi al giorno di ognuno); Nei casi di disfunzione erettile dovuta ridotta produzione di testosterone il dosaggio consigliato e di 1,5-2 grammi al giorno; Nella steatosi epatica – 3-6 grammi al giorno; In corso di chemio e radioterapia, in quanto esercita un’azione protettiva e detossificante per l’organismo e stimola la funzionalità del midollo osseo, – dosaggio consigliato 2-6 grammi al giorno di estratto o fungo intero. Il Cordyceps calma la mente e tonifica il fisico.
|